Sogno lucido con l'autoipnosi

In anni ormai lontani avevo scritto "L'Esperienza del sogno lucido" (Quaderni di Parapsicologia, Vol. 27, N. 2, 1996), un articolo che riportava le mie esperienze con il sogno lucido e le tecniche che avevo usato.
Da anni una delle tecniche da me descritte e lì esposte, facente uso dell'autoipnosi, è stata inserita in un compendio di descrizioni e tecniche, la cosiddetta Sognopedia, anche se purtroppo la sintesi che ne è stata fatta difficilmente può essere utilizzata praticamente per i sogni lucidi.
Mi propongo perciò, anche alla luce delle ulteriori conoscenze acquisite nel corso del tempo, di migliorare l'esposizione e l'effettiva fruizione della tecnica.

L'autoipnosi fa parte di una più generale classe di tecniche nella quale inserirei anche il training autogeno e la meditazione mindfulness, tecniche che hanno in comune, a mio avviso, il raggiungimento di uno stato modificato di coscienza (1) (A.S.C., Altered State of Consciousness) simile o riconducibile ad uno stato ipnotico.
Dalla mia esperienza, entrare in uno di questi ASC immediatamente prima di addormentarsi o subito dopo un risveglio temporaneo e prima di riaddormentarsi favorisce il sogno lucido.
La tecnica autoipnotica che avevo usato e che mi aveva portato durante il sonno della stessa notte era stata la "ricetta" per l'auto-ipnosi creata da Betty Erickson (2), la moglie del famoso Milton Erickson,  comunemente chiamata 3-2-1.
La tecnica consiste nell'evocare alla mente in successione tre ricordi visivi, tre uditivi e cenestesici, poi due di ogni tipo e infine uno solo. Se questa pratica avviene durante la notte, mentre si è nel letto con gli occhi chiusi, in genere alla fine dell'esercizio o ancora prima ci si addormenta.

Un esempio concreto può essere:
- pensare alle sopracciglia di una persona amata, poi al naso di un conoscente, poi al proprio gatto mentre mangia
- pensare alle parole di saluto dette da un caro amico, poi all'abbaiare di un cane, poi al rumore del mare contro gli scogli
- pensare alle proprie mani che toccano la corteccia di un abete, poi che toccano un foglio di carta, poi che sfiorano il tessuto di una sciarpa
- pensare ad una lampada accesa, poi ad una valigia piena di indumenti
- pensare al canto di un gallo, poi al suono del campanello di casa
- pensare alla sensazione di afferrare il mouse del pc, poi a quando ci sia allacciano le scarpe
- pensare ad un vaso di fiori multicolori
- pensare al suono di un tamburo
- pensare alla sensazione di accarezzare una penna d'oca

Nella stessa Sognopedia già citata si esemplifica la tecnica da me descritta con immagini e suoni che richiamano direttamente il sogno lucido, come se ci si volessero dare suggestioni specifiche per il sogno lucido.
Non serve nessun tipo di suggestione, diretta o indiretta, la tecnica serve semplicemente per entrare nello stato di auto-ipnosi, non bisogna suggestionarsi a fare niente o sforzarsi di fare niente, il sogno lucido avviene in modo del tutto spontaneo.

Per quanto riguarda la flessibilità della tecnica, sul web si possono trovare altre versioni della tecnica di Betty Erickson, come quella 5-4-3-2-1, più lenta, o quella in cui le sensazioni sono prese direttamente dalla realtà.

E' interessante notare che da pochi anni esiste per il sogno lucido la tecnica SSILD (Senses Induced Lucid Dreaming) che, per sua stessa ammissione, assomiglia molto alla tecnica per l'auto-ipnosi di Betty Erickson.
E' anche da notare che fra i protocolli, a mio parere auto-ipnotici, della meditazione mindfulness già citata, c'è anche la cosiddetta pratica "per il risveglio dei sensi" che assomiglia molto alla tecnica di Betty Erickson qui menzionata.
Ricordo che la pratica meditazione mindfulness, indicata per il sogno lucido, in particolare se usata prima di addormentarsi, è stata catalogata dalla comunità dei sognatori lucidi come tecnica ADA (All Day Awareness).
Infine anche la tecnica che usa il training autogeno, prima di addormentarsi o durante risvegli notturni, è stata catalogata dai sognatori lucidi, oltre a essere già citata nel mio articolo del 1996.

Mi sono fatto una mia opinione sul perché funziona la tecnica di Betty Erickson e più in generale, perché funzionano tutte le tecniche auto-ipnotiche, riconosciute o non riconosciute (meditazione "mindfulness" o di altro tipo, visualizzazione guidate, joga nidra, training autogeno).
Oltre allo stato di coscienza ordinario SOC. che è quello della veglia, esistono altri stati di coscienza (vedi sempre (2)), denominati A.S.C. (stati modificati di coscienza) come il sonno, il sogno ordinario, il sogno lucido, lo stato ipnotico, la trance medianica/sciamanica, l'ebbrezza alcolica e gli stati provocati da altre droghe.
Suppongo che il salto dalla veglia al sogno lucido sia più difficile rispetto a fare il salto dallo stato ipnotico a sogno lucido. Tale maggiore difficoltà mi sembra dimostrata già dalla comune esperienza, anche mia, secondo la quale è più semplice il passaggio verso il sogno lucido a partire dal sogno ordinario (DILD) anziché dalla veglia (WILD).


Note

(1) Bandler R. e Grinder J. - Ipnosi e trasformazione - Ed. Astrolabio; è trattata (pagg. 225-235) l'autoipnosi, in particolare anche la tecnica di Betty Erickson

(2) Tart C. T. - Stati di coscienza - Ed. Astrolabio; per la definizione di "stato di coscienza" con utili chiarimenti del rapporto fra veglia, sogno ordinario e sogno lucido





















 







 

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